Una delle attività all’aperto più affascinanti è certamente
quella di andare in giro per il golfo in barca a motore o a vela. Si parte
dal vicino porto di Torre del Greco e si può scegliere di costeggiare il golfo
in direzione di Napoli o di Sorrento.
E’ questo un giro molto particolare e suggestivo,
che consente di ammirare, da una prospettiva diversa, la bellezza del Vesuvio
che si staglia contro il cielo. Già appena partiti dal porto di Torre del
Greco si resta incantati a guardare la notevole bellezza di questa
città costiera, con le guglie delle chiese di gusto orientale che la
caratterizzano e la sua lunga spiaggia di sabbia nera. Si continua poi
avvicindandosi alla stupenda costa che da Castellammare di Stabia
arriva fino a Sorrento, sovrastata dall’incantevole Monte Faito. La costa si
presenta alta e a tratti termina in suggestive spiagge di sabbia nera, tipica
delle zone vulcaniche, mentre nei tratti a strapiombo sul mare offre la
bellezza inconsueta di grotte e piccole gole dove la mano dell’uomo non è
ancora intervenuta a costruirvi piccoli approdi o casette di pescatori. Si
arriva poi nello splendido porto di Sorrento e, volendo, si può
continuare l’escursione verso Capri per osservare i famosi Faraglioni
e la Grotta Azzurra, oppure continuare per la Punta
Campanella,uno dei luoghi più incantevoli, a metà strada tra i due
golfi di Napoli e Salerno. E’ quasi impossibile descrivre la suggestione che si
prova perché posti come questi ce ne sono pochi al mondo.
Costeggiando la costa in direzione di Napoli,
si possono ammirare i dolci declivi del territorio ercolanese, con le estensioni
boschive del parco della Villa Favorita e della vicina Villa dei Mosaici,
che riportano immediatamente indietro nel tempo, a rievocare il periodo in
cui i Borboni erano i signori di queste terre e, approdati nel porticciuolo
borbonico si rifocillavano nelle due cafè houses, per incontrarsi
poi con i nobili napoletani che avevano arricchito la zona di gioielli architettonici
rari. Numerose sono le calette che danno un po’ di respiro all’agglomerato
continuo di case che affacciano sulla costa. Molto suggestivo è il porto borbonico
Vi sono vari centri di equitazione che offrono la
possibilità di effettuare delle escursioni a cavallo all’interno del Parco
Vesuvio, salendo o dal lato di San Sebastiano al Vesuvio
oppure dal lato di Torre del Greco. Molto suggestivi sono i
tratti di sentiero scoperti che consentono una vista panoramica di
incomparabile fascino, verso il golfo o la pianura che circonda il cono.
La scalata del Vesuvio in bicicletta rappresenta una
sfida per moltissimi amanti di questo ecologico ed affascinante mezzo. Numerosi
sono soprattutto gli stranieri che si accingono a divorare i circa 8 chilometri
di strada, in salita e piena di curve, che conduce fin sulla vetta del cono. La
fatica viene poi ripagata da un panorama senza uguali. Sfortunatamente, a causa
della natura del luogo, non esistono piste ciclabili e bisogna fare dunque
attenzione agli autoveicoli. Numerosi sono i luoghi di sosta e di ristorazione
lungo il percorso. Nel tratto finale tuttavia, in prossimità del Colle
Umberto, c’è un ultimo piccolo agglomerato di case e per trovare un
altro punto di ristoro bisogna arrivare direttamente sotto il Vulcano dove c’è
un bar.
Per gli amanti del birdwatching, questo si presenta
come un luogo ideale per poter ammirare da vicino i numerosi uccelli che popolano
il Parco Nazionale del Vesuvio e le campagne tutt’intorno. I punti migliori
per l’osservazione di questi uccelli, sono le zone della Piana delle
Ginestre, la Valle del Diavolo, il Monte Somma
ed ovviamente il Vesuvio, mentre nella zona del litorale, un
punto molto bello per osservare non solo i gabbiani ma anche tanti altri uccelli,
è quello della spiaggia nera di Fiorillo, in prossimità del
confine con Torre del Greco, oppure presso il Parco e l’approdo borbonico
della Favorita.
Vi sono numerosi sentieri all’interno del Parco
Vesuvio che possono essere percorsi in un paio di ore. Alcuni partono
da Ottaviano o da Boscotrecase. I sentieri che si dipartono dal territorio di
Ercolano sono quelli che conducono sulle lave del 1944 all’interno della Valle
del Diavolo, sul Monte Somma, nella Riserva Forestale Tirone Alto Vesuvio (c’è
bisogno di un’autorizzazione) e infine quello che consente l’ascesa al Vulcano.
Per raggiungere questi sentieri, in prossimità del casello dell’autostrada di
Ercolano, bigogna seguire le indicazioni per il Vesuvio ed imboccare la Via San
Vito, all’incrocio con la Strada Benedetto Cozzolino e poi proseguire lungo Via
Osservatorio.
Il sentiero che conduce alle lave del 1944,
all’interno della Valle del Diavolo, è uno dei più interessanti perchè permette
di osservare da vicino la conformazione delle lave ed i suoi prodotti quali i cristalli
di idiocrasia e la vesuvianite. Si parte in vicinanza
dell’Eremo e si prosegue lungo il sentiero fino alla Valle del Gigante,
dove si possono osservare le lave del 1944 e le bocche di precedenti eruzioni.
Dall’Atrio del Cavallo si può passare al Monte
Somma, dove attraverso dei sentieri, si può raggiungere la Punta
del Nasone (m. 1132), la punta più alta del Monte Somma che consente
una vista incomparabile del Vulcano e della zona ad esso circostante. E’
bellissimo percorrerlo durante il periodo di fioritura delle ginestre, quando
la bellezza del contrasto tra il giallo intenso di questo arbusto ed il grigio
dei licheni è al suo massimo apice.
Numerose altre passeggiate nei dintorni
dell’Osservatorio Vesuviano, a quota 608, sono anch’esse molto interessanti ed
offrono diverse occasion di osservare le varie formazioni delle lave, i loro
prodotti, tra cui le famose bombe, depositate innanzi al Vecchio
Osservatorio Vesuviano, che è diventato un museo dove sono raccolte e
conservate le varie forme dei prodotti che le eruzioni del vulcano hanno
portato in superficie. Quì è possibile anche ammirare le numerose varietà di
piante ed arbusti che ricoprono le rocce ed i variopinti uccelli, tra cui la poiana
ed il corvo imperiale, ma anche il picchio rosso maggiore
e gli altri animali che si fermano a pochi metri di distanza.
La strada rotabile che porta al Vesuvio è costituita
da una serie di tornanti in salita, e consente una vista panoramica mozzafiato
che induce a frequenti soste per ammirare i vari aspetti del territorio
circostante. Arrivati a quota 1000 metri sul livello del mare, bisogna
necessariamente abbandonare il proprio mezzo di trasporto nell’apposito
parcheggio, e continuare l’ascesa a piedi. Un negozietto posto all’entrata del
sentiero potrà fornirvi di bastone e scarpe comode. Dopo un percorso di circa
200 metri lungo un sentiero di lapilli abbastanza agevole, si arriva al bordo
del cratere in circa 20 minuti. Da questo punto è obbligatorio servirsi delle
guide vulcanologiche che presidiano il cratere e accompagnano gli escursionisti
fino alla bocca circolare del cratere dove si può ammirare l’interno del cono
vulcanico con le sue fumarole. Molto interessante è notare la stratificazione
di lava delle pareti del cratere, dove ben si identificano gli strati basaltici
dell’ultima eruzione del ’44. Da notare che prima dell’ultima eruzione,
all’interno dell’attuale cratere, vi era un conetto che foto dell’epoca hanno
immortalato, mentre oggi questa zona è sprofondata di circa 300 metri. Sul fondo
del cratere, lungo le pareti, si possono addirittura osservare varie specie di
una vegetazione che è cresciuta spontanea ricoprendo i detriti lavici. Un
sentiero sull’orlo del cratere consente di guardare il panorama che abbraccia
l’intero golfo di Napoli, dalla penisola sorrentina con la Punta Campanella, a
Napoli e Capo Miseno, fino a poter identificare le isole pontine nei giorni più
limpidi. E’ impossibile descrivere l’emozione che si prova di fronte a questo
spettacolo di incomparabile bellezza. Bisogna andarlo a vedere da vicino ed
esso ripagherà della fatica dell’ascesa.
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