Ercolano
Tratti storici
Ercolano, un tempo chiamata Heracleia,
e' una antica citta' nelle vicinanze di Napoli, sulle cui origini sono state
avanzate varie ipotesi. Secondo lo storico Dionigi di Alicarnasso la citta'
sarebbe stata fondata da parte del semidio Ercole nel 1243 a.C., mentre, costeggiando
le coste della Campania, riportava in patria le mandrie del Sole prese al gigante
Gerione nell'isola di Erizia, in Spagna. Di sicuro i primi insediamenti
umani di cui si hanno notizie, risalgono al periodo in cui gli osci si stabilirono
in questa zona. Testimonianze di questa civilta' sono
state lasciate dalle trascrizioni in lingua osca che pare fosse rimasta la lingua
parlata dagli ercolanesi fino ad epoca romana, insieme al greco. Secondo lo storico Strabone
ad Ercolano si sarebbero succeduti gli etruschi che, arricchitisi con
il commercio, si stabilirono nel golfo ed estesero il loro dominio anche a questa
citta'. A detta di Sisenna, la citta' di Ercolano,
vera e propria roccaforte costiera, sorgeva in una posizione incantevole, su
un pianoro vulcanico a strapiombo sul mare, ai lati del quale si aprivano due
profondi valloni solcati da corsi di acqua. Due insenature, una ad est piu'
ampia, l'altra piu' piccola verso ovest, formavano degli ottimi approdi per
le imbarcazioni provenienti dal Tirreno. Secondo Strabone anche i greci, i cosiddetti Pelasgi,
attratti da questa deliziosa cittadina, vi si stabilirono ma non vi sono ancora evidenze archeologiche al riguardo.
Il centro abitato fu costruito secondo i modelli greci e la struttura urbanistica dell'antica citta' sepolta si rifa' infatti ai canoni di Ippodamo da Mileto, gli stessi utilizzati nella vicina citta' di Neapolis. Anche i sanniti nel corso del V secolo a.C., impadronitisi della citta', la ampliarono e la abbellirono, innalzando dei piani sulle vecchie case. Non passo' pero' molto tempo che i romani nel IV secolo a.C. assunsero il controllo dell'area, popolando il litorale di lussuose ville marittime dell'aristocrazia romana. Nell'89 a.C. Ercolano divenne un municipio di Roma. Il territorio era celebre per alcune colture specializzate quali olivo, grano, fichi e viti che davano i migliori vini vesuviani: il Lacrima Christi e la Lympha vesuviana. Ercolano fu restaurata in eta' augustea, e poi di nuovo ricostruita in seguito al terremoto del 62 d.C. ai tempi di Vespasiano. Sfortunatamente, il 25 agosto del 79 d.C. (ottobre secondo recenti indagini) la citta' fu completamente distrutta e sepolta da una eruzione del Vesuvio, insieme alle citta' di Pompei, Stabiae, Oplonti, Taurania, Tora, Sora, Cossa e Leucopetra. In quella orrenda occasione, Ercolano fu sepolta da un flusso piroclastico (nube ardente) che raggiunse una velocita' di 100-130 km/h e temperature intorno ai 400° C che porto' con se' frammenti di roccia e pomice liquefatti. Il materiale fluido, che si deposito' con una violenza inimmaginabile, frantumando ogni cosa, penetro' pero' lentamente all'interno delle case coprendo, senza modificarne la posizione, i mobili e gli oggetti che vi si trovavano. E' questa una delle ragioni per cui ad Ercolano sono stati rinvenuti cosi' tanti reperti ben conservati. La temperatura alta di questa massa ardente, carbonizzo' abiti, fogli di papiro e legno senza distruggerli, cosicche' ancora oggi si possono osservare travi, mobili, scale, e tralicci e trarre un'idea delle usanze del tempo. La maggior parte delle persone (erano presenti circa 4000 cittadini) riusci' a scappare via ma rimasero all'interno della citta' almeno trecento persone che perirono velocemente a causa della forte temperatura.
Dopo l'eruzione
Pur non potendo affermare con esattezza
quando la citta' di Ercolano fu di nuovo edificata, con il nome di Resina, sappiamo
per certo che nel 121 d. C., per ordine di Adriano, fu riaperta la strada imperiale
che conduceva a Pompei
e probabilmente qualche abitazione fu costruita lungo il percorso nei pressi
dell'antica Ercolano. Nel 536 e di nuovo nel 553 si hanno notizie di alcune
battaglie ingaggiate dai goti contro i bizantini proprio alle falde del Vesuvio
nei pressi di Ercolano ed al periodo bizantino risalgono alcune opere d'arte
che sono state custodite fino ad ora nella Basilica
di Santa Maria a Pugliano.Questa chiesa era gia' famosa intorno all'anno
mille, quando nella zona cominciarono a sorgere chiese e monasteri. Essa conteneva
infatti due sarcofagi di epoca romana
che
attirarono personaggi illustri ed importanti che venivano ad ammirare non solo
queste opere ma anche la famosa Madonna di Ampellone, di epoca bizantina, che
e' stata conservata in una delle cappelle della basilica fino al 12 ottobre
1980 quando qualcuno l'ha indegnamente portata via. La citta' di Resina fu assalita
piu' volte dai saraceni che vi compirono stragi e razzie. Con l'arrivo degli
angioini, essa fu sottomessa e nel 1266 divenne una proprieta' privata dei baroni.
Nel 1454 fu ceduta da Alfonso d'Aragona a Francesco Carafa e poi fu passata
in proprieta' ai discendenti di questi fino a quando i suoi cittadini non riuscirono,
nel 1699, a riscattare la citta' dalla baronia rendendola finalmente una citta'
libera. La citta' di Resina comincio' quindi a vivere una nuova vita, pur dovendo
fare i conti continuamente con epidemie ed eruzioni che creavano danni immensi
alla citta'. Nel 1709, mentre si scavava un pozzo nei pressi della Chiesa di
Sant'Agostino, fu scoperto il teatro dell'antica Ercolano e per la
citta' inizio' un vero e proprio periodo di splendore che vide sorgere, intorno
alla Reale Reggia Borbonica di Portici, numerose ville di ricchi signori che
decisero di stabilire qui le loro sfarzose dimore dando vita al famoso Miglio
d'Oro di cui si parla in altra parte del sito.