Osservatorio Vesuviano
Fu inaugurato il 28 settembre del 1845, in occasione del VII congresso degli scienziati italiani che si tenne a Napoli. Esso fu ospitato in un edificio di stile dorico a due piani con una ampia terrazza sul davanti, eseguito dall'ingegnere Gaetano Fazzini su ordine di Ferdinando II di Borbone. A 608 metri sul livello del mare, su una altura isolata, che consentiva all'edificio di avere maggiore sicurezza nel caso di una eruzione, l'osservatorio fu affidato in un primo momento alla direzione del fisico parmense Macedonio Melloni(1798-1854). A questi succedette alcuni anni piu' tardi, Luigi Palmieri, allievo del Melloni, che inizio' ad effettuare a proprie spese delle ricerche di metereologia elettrica. I suoi risultati convinsero il sovrano a riprendere il funzionamento dell'Osservatorio che dopo la destituzione del Melloni era rimasto abbandonato. Il Palmieri continuo' il suo lavoro e pubblico' varie opere sulle eruzioni ed i vari fenomeni legati al Vesuvio dal 1855 al 1868 e creo' numerosi strumenti che ancora oggi sono utili per le osservazioni vulcanologiche. A lui successero nella direzione Eugenio Semmola e Raffaele Vittorio Matteucci che ricevette una medaglia d'oro per essere rimasto all'interno dell'Osservatorio durante un'eruzione. Alla sua morte gli successe Giuseppe Mercalli (1850-1914), il vulcanologo e sismologo noto per la sua famosa scala sismica adottata dall'Ufficio Centrale di Metereologia, e per la carta sismica della Campania.