Insula V
Casa del Bicentenario
Scavata nel 1938, cioè due secoli dopo l'inizio degli scavi
borbonici, nell'ultimo periodo fu frazionata in quartieri di
affitto mentre gli ambienti sul fronte stradale vennero
adibiti ad attività commerciali.
Il tablinio che affaccia sull'atrio ha il pavimento a mosaico
con motivi che formano un tappeto policromo in opus
sectile circondato da un rettangolo con motivi a
treccia.
Le pareti decorate in IV stile, con quadri mitologici che
raffigurano a destra Pasifae e Dedalo e a sinistra Venere
e Marte, sono ben conservate. Bellissimo è anche il
tondo sulla sinistra che rappresenta una persona anziana che
guarda con nostalgia un giovane.
L'atrio molto vasto conserva una bellissima decorazione a
treccia in mosaico bianco e nero e sul fondo una porta
scorrevole in ottime condizioni con la parte superiore
decorata a nido d'ape, un motivo molto utilizzato proprio ad
Ercolano.
Casa del Bel
Cortile
Questa dimora
particolare con un bel cortile interno, affreschi e mosaici
ancora ben conservati era un tempo parte di una dimora molto
più ampia. Entrando sulla destra, in fondo al cortile, c'è un
salone con pavimento bianco decorato da fasce di mosaico a
motivo intrecciato nero.
Saltano all'occhio due bellissimi rilievi marmorei
rappresentanti cavalli e carri.
Le pareti erano decorate a fondo ocra che è virato al rosso
per l'alta temperatura del materiale vulcanico che aveva
riempito l'intera sala. Nel centro della dimora, un balcone
affaccia sul cortile in mosaico bianco con motivi di croci
nere. Una scala conduce al piano superiore. Le decorazioni
parietali sono bianche con contorni rossi. Nell'entrata il
pavimento ha un bel motivo di fiori neri.
Casa di Nettuno e Anfitrite
E’ una bella dimora nota per
le sue pitture parietali con il famoso ninfeo a mosaico
policromo di pasta di vetro che rappresenta Nettuno ed
Anfitrite, sulla
cui testa è rappresentata una enorme conchiglia
circondata da decorazioni raffiguranti un giardino.
A sinistra del ninfeo una fontana decorata in pasta di vetro,
è sovrastata da copie di maschere teatrali. La fontana
rappresenta dei pavoni e dei cervi rincorsi da cani.
Gli affreschi che circondano il mosaico centrale,
rappresentano un giardino che in questa dimora fu venduto dopo
il terremoto del 62 per il recupero di denaro per la
ristrutturazione della dimora che aveva riportato
ingenti danni durante il sisma.
Bottega
Appena usciti dalla Casa di Nettuno e Anfitrite, sulla
sinistra si incontra una bottega con parete di legno
incrociato carbonizzato.
Il negozio, un thermopolium, contiene varie anfore, in cui gli
archeologi ritrovarono tracce di vino e olio di oliva,
che venivano conservate in un soppalco e su uno scaffale
doppio che è appeso alla parete di destra.
E' uno dei
termopoli meglio conservati dell'area vesuviana e sul banco di
vendita furono ritrovate le merci che dovevano essere vendute
il giorno dell'eruzione.
Si notano al secondo piano la decorazione parietale ed i resti di un letto con i piedi di bronzo. Sulla strada affaccia una balconata su cui fa bella mostra di sé un tavolino rettangolare di marmo.
Casa dell'atrio corinzio
Questa
dimora che affaccia sul Cardo V, conserva le
dimensioni dell'impianto originario osco.
Dal vestibolo si entra in un atrio di tipo corinzio, unico
ad Ercolano, con tre colonne di mattoni su entrambi i lati
dell'impluvium. Le colonne sono rivestite di stucco
rosso e bianco mentre il pavimento in cocciopesto é decorato
con scaglie di marmo policromo. Tra le colonne c'è un basso
pluteo che delimita l'impluvium centrale con
un'aiuola nel cui centro vi è una vasca mamororea
cruciforme.
Su un lato della dimora vi è la cucina con la latrina ed una
scala in muratura che porta al piano superiore, dall'altro
lato vi è un triclinium con pavimento a mosaico a
disegni geometrici dove ricorre il motivo della bipenne
sacra stilizzata. Le parete sono affrescate con motivi
architettonici.
Nel cubiculum diurno sono conservati
gli affreschi delle pareti suddivise a pannelli ed amorini
in volo e il pavimento a mosaico bianco con doppia fascia
nera.
Casa del mobilio carbonizzato
Attualmente chiusa al pubblico, questa abitazione fu
ridecorata in età claudia.
L'ambiente si sviluppa intorno ad un giardino in cui è posto
un larario a forma di tempietto prostilo con nicchia a
conchiglia di stucco.
Il triclinio che affaccia sul giardino, ha delle belle
decorazioni parietali monocrome rosse su uno zoccolo nero ed
il pavimento è a mosaico bianco con riquadro centrale in marmo
policromo. In questo triclinio furono rinvenuti un letto
impellicciato con fiancata e spalliera alte ed un piccolo
tavolo da mensa con piedi decorati da protoni di levriero.
Casa del Telaio
Questa modesta
abitazione, costituita
da un cortiletto porticato su cui affacciano piccoli ambienti,
era adibita ad officina per la tessitura.
Vi furono rinvenuti dei fusi, un telaio ed alcuni teli di
lino.
E' ancora ben conservata la scala di legno che portava al
piano superiore.
Su una tabella in marmo sono riportati i nomi dei suoi ultimi
due proprietari.
Casa Sannitica
L'entrata presenta un pavimento in cocciopesto con
motivi a mosaici bianchi e sulle pareti imitazioni del marmo
in stucco.
L'atrium ha una
galleria a loggiato decorato con colonne e semicolonne e negli spazi tra le
colonne, chiusi o dotati di finestre, secondo un modello che
preannuncia il Rinascimento e risale a lontani prototipi
greci, vi sono degli affreschi che rappresentano scene di
giardino che in questa dimora fu venduto ad altra famiglia che
vi cotruì una nuova abitazione.
Bellissimo è il pavimento a mosaico del tablinum che
fronteggia l'entrata, che rappresenta un tondo a motivi
geometrici circondato da delfini e palmette.
Un cubiculum
in fondo all'atrio, conserva le decorazioni parietali che
rammentano scene di teatro con finte architetture, ghirlande
di fiori, corunucopia e cervi.
In un cubiculum a
destra del vestibolo vi è un affresco con la
rappresentazione di un episodio della mitologia greca che
mostra Europa rapita
dal toro.
Casa del Gran Portale
Questa dimora realizzata trasformando il giardino della Casa
Sannitica, presenta un portale molto bello, con semicolonne
sormontate da due capitelli ellenistici di tufo, con la
rappresentazione della Vittoria Alata. Questo motivo è stato
riprodotto più volte durante il Rinascimento e per tutto il
18° secolo.
In un cubicolo sulla sinistra dell'entrata si conservano delle
decorazioni parietali con finte architetture e tendaggi con
maschere teatrali su fondo azzurro.
Le decorazioni dell'ampio triclinio sono in IV stile a fondo
nero con rappresentazioni di volatili tra finte architetture.
Nell'esedra vi è una decorazione rappresentante un Anziano
Sileno tra due satiri con Arianna e Dioniso.
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