Scavi Archeologici della Antica Herculaneum

Herculaneum

Le antiche rovine della sepolta città di Ercolano, sono visitabili, ad eccezione del mercoledì, tutti i giorni dalle ore 8.30 alle ore 17.00 e nel periodo che va dal 1° aprile al 31 ottobre la chiusura avviene alle ore 19.30.

Il biglietto di accesso singolo è di 13 euro ed ha validità di un giorno.

Il costo del biglietto  è ridotto a 2 euro per i cittadini dell’Unione Europea di età compresa tra i 18 ed i 24 anni non compiuti.

Per i cittadini della Comunità Europea di età inferiore ai 18 anni la visita agli scavi è gratuita dietro esibizione di un valido documento di identità.

La visita richiede in genere almeno un paio di ore ed è preferibile calzare scarpe adatte a percorsi accidentati e talvolta umidi.


Itinerario


Panorama degli Scavi


La visita inizia appena imboccato il lungo viale di accesso che offre un incomparabile panorama dall’alto dell’antica città, della sua planimetria, e della fusione con l’attuale assetto urbano che sovrasta gli scavi. Man mano che si avanza, l'atmosfera silenziosa, sempre più profonda, ci porta immediatamente in una dimensione quasi irreale, invogliandoci a scoprire cosa si cela dietro quell’apparente accumulo di macerie, intervallato qua e là da accenni di bella vegetazione. 

Al termine del viale che costeggia l’antica marina, sulla sinistra si trova un edificio rosso di recente costruzione, che ospita la barca carbonizzata ritrovata durante gli scavi della antica spiaggia nel 1981. Più avanti a sinistra si trova la sede della Direzione degli scavi, che ospita l'Antiquarium ed i vari reperti archeologici, compresi gli arredi lignei, che sono stati dissepolti nel corso degli scavi.


Dal dicembre 2018 in questo edificio è in corso una mostra degli Ori ritrovati nella antica città e nei pressi della marina durante i più recenti scavi, oltre ad altro prezioso e interessante materiale.
Padiglione barca

In prossimità di questo edificio, vi è l'entrata agli scavi attraverso un ponte che, sovrastando un alto burrone, laddove era una volta la antica spiaggia, ci conduce direttamente nel terzo cardo della città antica.
Lungo il lato destro della strada si dispone una delle più ampie dimore signorili: la Casa dell'Albergo. Questa residenza che presenta una serie di ambienti mosaicati affacciati verso il mare ed un complesso termale in cui si possono ammirare ancora gli affreschi e le decorazioni pavimentali, si articolava in origine su tre piani. Da questa abitazione che è ancora abbellita da un vasto giardino, si passa all'altro lato della strada nelle contigue Casa di Aristide e Casa di Argo, quest'ultima con il suo bel giardino di palmizi.


Proseguendo a sinistra sul Cardo III inferiore si arriva alla Casa del Genio con il giardino che costeggia la Via Mare, dove si possono vedere i cunicoli scavati nella roccia dai Borbone. Continuando si incontra un Thermopolium (negozio di cibo e bevande) che affaccia anche sul Decumano inferiore.
Tornando indietro sul Cardo III, sulla destra, confinante con la casa dell'Albergo, si trova la Casa dello Scheletro con i suoi bei mosaici ancora ben mantenuti. Superato l'incrocio con il Decumano inferiore, si ammira sulla destra il bel colonnato delle Terme Maschili, che conserva ancora parte della tettoia che lo ricopriva, girando intorno ad un giardino rettangolare.
Salendo per il Cardo III superiore, a sinistra si entra nella Casa di Galba che presenta ancora una vasca a croce e residui di legno carbonizzato. Una serie di ambienti ancora non interamente scavati fronteggiano  poi le mura della Casa dei Due Atri che si trova salendo sulla destra. Proseguendo ancora si arriva alla Sede degli Augustali, che è completamente ricoperta da un moderno tetto e dove si possono ammirare dei bellissimi affreschi rappresentanti il semidio Ercole considerato il fondataore della città.

Usciti dall'edificio e superato il Sacello degli Augustali, ci si trova direttamente nel Decumano Massimo che era la strada principale dove si svolgeva il mercato, in prossimità del Foro cittadino ancora sepolto sotto la città nuova.
Sulla sinistra si trova una arcata decorata con stucchi bianchi, che rappresentava l'entata al Foro e sulla destra un Thermopolium danneggiato durante gli scavi. Continuando a destra si incontrano le varie botteghe che affacciavano su questa strada, tra cui la Bottega ad Cuccumas e due belle dimore:  la Casa del Colonnato Tuscanico con i suoi bei mosaici e la Casa del Salone Nero con il suo bel cortile racchiuso da un colonnato ed affreschi ancora in buono stato.
Seguendo vi è la Bottega del Plumbarius ed una bella fontana pubblica con decorazioni rappresenanti Venere e Mercurio. Si prosegue per andare ad ammirare la bellissima Casa del Bicentenario con i suoi affreschi, i bei mosaici pavimentali e la porta scorrevole in legno ancora in ottimo stato di conservazione.

Bicentenario
All'incrocio con il Cardo IV superiore si scende lungo la strada per ammirare sulla sinistra la Casa del Bel Cortile che conserva ancora una scala in pietra con una balconata che affaccia sul cortile interno ed una bella pavimentazione in marmo a mosaico.
Superata questa abitazione, vi è la bellissima cosiddetta Casa di Nettuno e Anfitrite dove è conservato un famosissimo mosaico rappresentante Poseidone e Anfitrite. La contigua bottega conserva ancora una porta di legno, un mezzanino ed uno scaffale di legno carbonizzato in ottime condizioni.
Scendendo sulla destra si incontrano le Terme Femminili che hanno mantenuto le strutture originarie e le pavimentazioni a mosaico bianco e nero, ancora calpestabili. Scendendo per il Cardo IV Superiore, sulla sinistra, dopo un paio di case ancora chiuse al pubblico, si incontra la Casa Sannitica con le decorazioni del tetto ancora ben conservate e le sue finte colonne.

Superato l'incrocio con il Decumano inferiore, sulla destra, vi è la cosiddetta Bottega del Lanarius dove è conservata una pressa di legno carbonizzato per la produzione di profumi e subito dopo la Casa del Tramezzo di Legno, conosciuta in tutto il mondo per il bellissimo tramezzo di legno carbonizzato ancora in ottime condizioni ed un letto di legno.

Scendendo a destra si ammirano la Casa del Graticcio e la Casa dell'Erma di Bronzo. Attraversato il Cardo IV inferiore si entra nella Casa dell'Alcova, di enormi dimensioni, dove si conservano ancora affreschi e arredi lignei. Segue la Casa dell'Atrio a Mosaico con il suo bellissimo pavimento a mosaico bianco e nero. Scendendo per questa stradina (attualmente chiusa) si accedeva poi al Sacello di Venere e al Sacello dei Quattro Dei e all'Area Sacra.

Tornando indietro, all'incrocio con il Decumano inferiore si gira a destra e si prosegue lungo la strada per incontrare sulla sinistra la Casa del Gran Portale dove sono ancora visibili alcuni affreschi e sulla destra la Taberna Vasaria e la Grande Taberna che affaccia sul Cardo V.

Girando a sinistra per il Cardo V superiore si incontra la Casa con Giardino e subito dopo la Casa dell'Atrio Corinzio. Attraversata la strada si entra nel Pistrinum e nella Bottega di Sex. Patulcius Felix e scendendo ancora vi è l'ingresso della Palestra. Da questa si entra in un enorme spazio colonnato, sulla cui sinistra vi sono un tempio che conserva due statue di dei senza testa e sulla destra, all'interno di una grotta scavata nel tufo, i resti della piscina con un bel serpente di bronzo raffigurante l'idra di Lerna e parte della pavimentazione della piscina della palestra. Si prosegue con la visita della Palestra fino ad arrivare ad un colonnato coperto che si trova proprio sotto alle abitazioni della città attuale.
Usciti dalla Palestra si prosegue per il Cardo V inferiore. Sulla destra vi è la Bottega di Priapo e, scendendo a sinistra, l'entrata della bella Casa del Rilievo di Telefo dove si possono ammirare le copie degli oscilla marmorei che decoravano un bel colonnato e a seguire la Casa della Gemma famosa per un graffito lasciato da Apollinare e per i bellissimi mosaici pavimentali appena restaurati (2022). Di fronte a questa abitazione, dall'altro lato della strada, vi è la bellissima Casa dei Cervi con il suo giardino di palmizi e la sua veduta panoramica dal terrazzo che sovrasta la Terrazza di M. Nonio Balbo. Scendendo per la stradina che conduceva alla Marina, vi sono poi le Terme Suburbane attualmente chiuse al pubblico e scendendo verso la antica spiaggia, sulla destra, vi sono i calchi degli scheletri di alcuni fuggiaschi che si erano rifugiati nei Fornici che fiancheggiavano il litorale. Si risale per un tunnel scavato nel tufo, per portarsi verso l'uscita.

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